Daniela Forcella, protagonista della pop art italiana

Daniela Forcella creating ‘Flashback’ , a wood 3d incision (2018) © Daniela Forcella

Milanese d'adozione, Daniela Forcella è una delle artiste più influenti del momento. Con una continua ricerca artistica tra nuove tecniche e nuovi materiali, si è affermata come una delle protagoniste dell'arte italiana del XXI secolo.

Con un passato da collezionista, Daniela Forcella forma e perfeziona il proprio stile all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, esprimendo fin da subito una fascinazione verso la Pop Art americana ed in particolare verso il tema della ripetizione di Andy Warhol che rielabora in un personalissimo simbolico, materico e formale di grande impatto.

forcella 2‘Marilyn’ by Daniela Forcella (2013) © Daniela Forcella

Ma il lavoro di Daniela Forcella non si limita ad un unico stretto dogma didattico: ciascuno dei suoi progetti, a seconda dell’occasione, del mezzo e della dimensione, stabilisce la sua forma finale mediante un processo organico. Dare forma senza prescindere dal pensiero pensato, aperto e libero al cambiamento ed alla contaminazione delle cose del mondo.

“Daniela avanza lungo questa strada creativa con allegria, esuberanza incontenibile e una solarità ottimista di cui il mondo ha bisogno più che mai”. Alan Jones

Nel 2017, su invito di uno dei curatori del Padiglione Armenia a Palazzo Zenobio, espone alla 57° Biennale di Venezia con la personale “Cartografie”, un ciclo di sei opere-scultura ed un video nel quale racconta in prima persona il percorso, l’evoluzione e la nascita del nuovo segno creativo.

Nel 2018 esce a seguire la sua prima monografia, ‘Daniela Forcella. In viaggio’ (Peruzzo Editoriale) a cura di Viviana Lavinia Algeri, libro selezionato alla 3° Edizione del Festival Internazionale del libro d’artista e di design, iniziativa creata da Susanna Vallebona che ha ricevuto la Menzione d’Onore al Compasso d’Oro ADI 2018. Oggi, alcune sue opere fanno parte di collezioni private in Italia ed all’estero

 

Milano è una capitale internazionale del design industriale, della moda, dell’architettura, del teatro e dell’arte. Che importanza ha per lei questa città nella sua creatività?

 

“Milano è una città che va veloce. Vive nella continua rigenerazione di stessa, in modalità smart ma regolata da un perfetto meccanismo di causa-effetto, ispirazione e azione. Perfetta? No, contemporanea sempre. Credo però che una delle chiavi di lettura per comprendere appieno questa città è il grande cuore con il quale accoglie persone, idee, progetti che arrivano da ogni dove per creare insieme il futuro.”

 

Potrebbe parlarci dei suoi primi lavori?

“Cuori in resine policrome appese in sospensione su carcasse di vecchie reti da materasso, chiuse in grandi teche trasparenti. Sono così carichi di potenza simbolica che il critico newyorchese Alan Jones la definisce ‘regina di cuori’, assimilando il cuore ai prodotti celebrati da Andy Warhol. Andy Warhol ed il tema della ripetizione sono stati il terreno di ricerca della mia prima indagine estetica. Un lavoro di assimilazione che ha trovato nel cuore ‘soggetto-oggetto-simbolo’ la sua interpretazione compiuta e nella resina il materiale ideale per rappresentarlo. Nei lavori successivi ho ampliato il campo di ricerca sperimentando anche linguaggi come lo storytelling come nel caso dei 9 atti unici dal titolo “Rooms of love” o il segno decorativo in oro alla maniera di Klimt per segnare gli specchi in grande formato realizzati per la mostra personale alla Villa Reale di Monza od anche la luce nera delle lampade di Wood come traccia visibile.”

forcella 2 ‘Room number 3’ by Daniela Forcella (2016) © Daniela Forcella

La sua simbologia è unica nel suo genere e prende forma quando crea degli oggetti..

“Considero Il cuore la più autentica tra le forme ‘pure’, oltre che il mio personale codice-mantra. Una sorta di linguaggio universale che ritengo anche la miglior forma democratica di espressione.”  

Grazie alla sua manualità, lei attua molteplici manipolazioni. Quali sono i suoi materiali preferiti? 

“Le resine e i polimeri compositi. Sono tutti elementi materici che meglio esprimono la mia cifra estetica, anche se non convenzionali e difficoltosi perché necessitano di specifiche manipolazioni, con modalità precise soprattutto nei tempi di reazione e trattamento in massa.”

forcella 2‘Nirvana’ by Daniela Forcella (2017) © Daniela Forcella

Picasso diceva ‘L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni’, che ne pensa?

“Un’immagine che sento profondamente e che ho vissuto. ‘Cartografie’, il lavoro presentato alla Biennale di Venezia, è stato realizzato dopo un periodo sabbatico che sentivo la necessità di prendermi per ritrovare una dimensione più intima, nel silenzio, in dialogo con il mio sé più profondo che ha poi generato il nuovo segno creativo."

forcella 2‘The Traveller’ by Daniela Forcella (2017) © Daniela Forcella

Lei ha esposto nel palazzo dell’ONU a New York e alla Biennale di Venezia, due esperienze eccezionali, ce ne potrebbe parlare?

“Due grandi emozioni! Nel primo caso nel 2019 su invito, ho partecipato come autore-relatore alla conferenza di presentazione del Progetto ‘Arts for Social Awareness: Spirituality in the Material’ a cura di Tiziana Serretta, inserito nell’Agenda ONU 2030 volta a promuovere la consapevolezza sociale ed ambientale, tenutasi al Palazzo delle Nazioni Unite di NY, dove ho presentato le motivazioni etico sociali dell’Opera ‘World’s Conscience’.”

forcella 2Totem ‘World’s Conscience’ by Daniela Forcella (2019) © Daniela Forcella

Un’esperienza valoriale unica che porterò sempre nel mio cuore, con gratitudine. Per la Biennale è stata un’opportunità̀ inaspettata, un sogno divenuto reale. Uno dei luoghi sacri dell’Arte Internazionale, dove il mondo della cultura incontra il mondo. Per me come artista ha rappresentato l’aver oltrepassato quel confine oltre il quale cambia la prospettiva e la visione d’insieme. Una grande responsabilità e tanta paura, che però grazie al mio essere positiva a prescindere, ho saputo stemperare per trasformarlo in una formidabile occasione di crescita personale ed artistica.

La pandemia in atto non consente di organizzare mostre, ma ci potrebbe dire quali progetti ha in mente per l’avvenire?

“Nella drammaticità̀ del momento lungo nel quale viviamo, ho creato delle isole di pensiero progettuale definendo prima una serie di opere abbozzate nel 2019 , nate da un viaggio di studio a Tel Aviv, dal titolo “T.A.” dalle quali, in una logica imprevista e imprevedibile, sono nate le grandi tele del ciclo successivo. Un naturale prolungamento dell’assenza di respiro generato dal famigerato Covid-19 che ho sentito e interpretato come una pausa di battito, un’aritmia appunto che ne è anche il titolo, ma per ora non voglio svelare altro. Per il futuro ho fiducia nel nuovo mondo che verrà, dove torneremo a celebrare la bellezza nei luoghi della cultura, nelle gallerie d’arte, nelle mostre, nei musei e nei teatri che personalmente mi mancano molto.”

Da sapere…

Daniela Forcella partecipa con un suo lavoro in occasione dell’inaugurazione del primo museo del design italiano, il Triennale Design Museum, espone ad Art Basel (CH) e al Design District di Miami, Florida (USA). È presente in permanente al Museo verticale di Palazzo Lombardia in Regione Lombardia a Milano, espone alla San Giorgio Gallery a Palazzo Gargantini a Lugano (CH), presenta una personale monografica alla Villa Reale di Monza ed al Palazzo d’Artista, collezione d’arte permanente di Banca Mediolanum Private Banking sede di Padova. Nel 2017, dopo un anno di intenso lavoro di ricerca e recupero di temi più intimisti, su invito dei curatori, Arch. Gisella Gellini e Mario Agrifoglio, partecipa alla mostra "Black Light Art Milano: la luce che colora il buio", organizzata con il Patrocinio della Scuola del design del Politecnico di Milano e l'Accademia di Brera presso il Palazzo Lombardia, spazio espositivo della Regione Lombardia a Milano, con l'opera ‘The Traveller’.

La potenza emotiva dell'opera, amplificata anche dalla grande dimensione nella quale è realizzata, produce un tale consenso di pubblico che Daniela Forcella viene scelta per presentare l'intero ciclo ‘Cartografie’, a cui appartiene l'opera, alla 57° Biennale di Venezia 2017 allestita presso il Padiglione Armenia.

Video ‘ Cartografie’ by Daniela Forcella (2017) © Daniela Forcella

Nel 2019 su invito dell’ideatrice e curatrice Tiziana Serretta, partecipa al Progetto ‘Spirituality in the Material’ realizzando due monoliti in grande dimensione, la mostra viene presentata in occasione del Salone del Mobile di Milano 2019.

forcella 2Triptych ‘T.A.#’ by Daniela Forcella (2019) © Daniela Forcella

Il Progetto ‘Spirituality in the Material’, allineato con l’Agenda ONU 2030 finalizzata ad una più profonda consapevolezza ed impegno sociale per la salvaguardia dell’ambiente, è stato presentato dalla Curatrice e alcuni artisti selezionati, fra i quali Daniela Forcella, nell’Evento ‘Art for Social Awareness’ (settembre 2019) presso la sede delle Nazioni Unite (ONU) a New York City, USA.

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Daniela Forcella, the ‘Queen of Colour’ (Alan Jones). Heiress of Pop Art and the Liberty artists, Daniela has made her mark on the international art scene with moving creations in line with the times.

Milanese by adoption, Daniela Forcella formed and perfected her style at the Brera Academy of Fine Arts in Milan. She had an early fascination for American Pop Art, particularly for Andy Warhol’s theme of repetition, which she re-elaborates in intensely personal work of profound impact.

forcella 2‘Little Tower’ by Daniela Forcella (2015) © Daniela Forcella

Each of her projects reflects an organic process that determines the final form. She brings form to thought without being bound to initial imaginings, remaining open and free to change and even to contamination.

 

“Daniela proceeds down this creative path with uncontainable exuberance and a sunny optimism that the world needs now more than ever.” Alan Jones.

 

In 2017, she exhibited a very personal series at the 57th Venice Biennial. Cartografie is a cycle of 6 sculpture works and a video in which she recounts the development, the evolution, and the birth of this new creative opus.

In 2018, the monograph ‘Daniel Forcella: On the Road’ (Peruzzo Editoriale) was selected for the 3rd annual International Festival of Art and Design Books. Today a number of her works are part of private collections in Italy and abroad.

forcella 2Cover of the book ‘Daniela Forcella. In Viaggio’. Curator Viviana Lavinia Algeri. Publisher Peruzzo Editoriale © Daniela Forcella

Milan is an international capital of industrial design, fashion, architecture, theatre and art. What importance does this city have for you and your creativity?

“Milan is a city that moves fast. It lives in a constant regeneration of itself, governed by a perfect mechanism of cause-and-effect, inspiration and action. I believe that one of the keys for fully understanding this city is the great heart with which it welcomes people, ideas and projects that arrive from everywhere.”

forcella 2Wood, 3d incision ‘Flashback’ (230x100x20cm) by Daniela Forcella (2018) © Daniela Forcella

Can you talk to us about your earliest work?

“Hearts in polychrome resin suspended over the carcasses of old mattress springs, closed in transparent cases. They are so charged with symbolic potential that the New York critic Alan Jones dubbed me ‘the Queen of Colour’. Andy Warhol and the theme of repetition were the objects of my earliest aesthetic investigations. This work of assimilation found its full interpretation in the image of the heart as ‘subject-object-symbol’, resin being the ideal material for representing this. In successive works I broadened my field of research to experiment with other idioms, such as storytelling, as in my ‘Rooms of Love’ or the black lamp light of ‘Wood’ as visible trace.”

Your symbology is one of a kind, taking form when you create your objects.

“Consider that the heart is the most authentic of the ‘pure’ forms, as well as being my own personal code-mantra, a sort of universal language that also retains the best form of democratic expression.”

Thanks to your manual approach, you bring into being multiple…

“…resins and composite polymers. They are all material elements that best express my aesthetic cypher, even if they are unconventional and difficult because they require specific handling.”

Picasso once said, ‘Art washes away from the soul the dust of everyday life.” What are your thoughts?

“It’s an image that I have felt deeply, one that I have lived. ‘Cartografie’ was developed following a period of sabbatical; I needed to rediscover a more intimate dimension, in silence, in dialogue with my deepest self.”

You have exhibited in the UN building in New York and the Venice Biennial, two exceptional experiences.

“Two great emotions! In 2019 I was invited to the UN building in New York to discuss the ethical-social motivations of my work, World’s Conscience, at the conference organised to present the ‘Arts for Social Awareness: Spirituality in the Material’ project. It was spearheaded by Tiziana Serretta and included in the UN’s 2030 agenda to promote social and environmental awareness. It was a unique experience that I will always carry close to my heart, with gratitude."

 

The Biennial was an unexpected opportunity, a dream come true. It is a holy place for International Art, a place where the world of culture meets the world. As an artist, I felt a great responsibility, and a lot of fear, which thanks to my positive nature I was able to transform into wonderful personal and artistic growth.”

 

The current pandemic precludes exhibits, but can you tell us about what projects you’ve got in mind for the future?

“In the drama of this long period we’re all living through, I’ve created a few little islands of thought, starting with some works sketched out in 2019, born out of a trip to Tel Aviv. In an unforeseen and unforeseeable logic, they gave birth to the large canvasses of the successive cycle. It’s a natural prolonging of the lack of breath generated by the infamous Covid-19 that I felt and interpreted as a paused heartbeat. I have faith in the world to come, where we will once again celebrate beauty in places of culture, in art galleries, in exhibits, in museums and in theatres, which personally I miss very much.”

forcella 2‘T.A #202’ (200x150cm) by Daniela Forcella (2020) © Daniela Forcella

Things to consider…

Daniela Forcella has exhibited works at the Triennale Design Museum, at Art Basel, and in the Design District of Miami. She is on permanent display at the Vertical Museum in Milan, is exhibited at the San Giorgio Gallery in Lugano, Switzerland, with works in the Villa Reale in Monza and the Padova office of Mediolanum Private Banking.

In 2017, she contributed her work ‘The Traveller’ to the event, ‘Black Light Art Milano: the light that colours the darkness’. The emotive potency of the work so moved attendees that she was selected to present the entire ‘Cartografie’ cycle at the 57th Venice Biennial in 2017.

In 2019, she participated in the Spirituality in the Material project at Milan’s Salone del Mobile event with two large-dimension monoliths. The project also appeared at the ‘Art for Social Awareness’ event on 6 September 2019 at the United Nations headquarters in New York.

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