I murales più belli di Milano

Gucci: the new art wall in Milan pays homage to Ken Scott's floral prints

I muri delle strade delle nostre città sono spesso imbrattati da graffitari senza idee. A volte anche le vetture di tram e metropolitane subiscono la stessa sorte. Anni fa a New York, il sindaco dichiarò guerra agli imbrattatori. Ogni notte faceva ridipingere a nuovo le vetture del trasporto pubblico che rientravano in rimessa piene di cosiddetti graffiti. Il giorno dopo le vetture venivano nuovamente imbrattate e, a sera, il sindaco le faceva rimettere a nuovo. La guerra era a chi la smetteva per primo. Durò qualche mese. Naturalmente a vincere fu chi poteva più spendere: la comunità di New York.

Eppure, dalla scena newyorkese di quegli anni ormai lontani, nacque una nuova forma d'arte. Dalle scritte informi e senza significato si passò a tratti più complessi, il bianco e il nero fecero spazio ad altri colori e i segni anonimi cominciarono a prendere forma e significato. Gli anonimi writers cominciarono a firmare ciò che dipingevano: era nata la street-art.

Le città, che fino ad allora erano viste come una rappresentazione delle istituzioni e del potere economico, cominciano a diventare luoghi in cui esprimere opinioni, ribellioni, sentimenti, punti di vista. Gli artisti, in parte ribelli o incompresi, prendono coraggio e cominciano a dare la caccia agli spazi liberi sui quali poter esprimere il loro talento. Le tecniche di cui si servono fanno continui progressi. Dai disegni senza apparenti significati, si passa ben presto a veri e propri messaggi. Intere facciate di fatiscenti caseggiati di periferia cominciano ad ospitare le loro opere, che non sempre sono abusive e illegali. Ben presto quei murales cominciano ad essere commissionati e diventano pertanto intoccabili.

murales aMurales Via Watteau 7 by Leon Cavallo © Leoncavallo

I muri di Milano si riempiono di straordinari dipinti multicolori. Prendiamo il quartiere intorno all'ormai famoso spazio pubblico Leoncavallo, in via Watteau. È lì che esiste la più alta concentrazione di grandi opere di street-art di Milano. Dai pezzi di grande formato sul muro di fronte all'ingresso e intorno al vicino ponte della ferrovia, agli altri più piccoli, dipinti tutt'intorno. Solo da qui può iniziare qualsiasi tour per conoscere la street-art milanese. Vittorio Sgarbi l'ha definita “la Sistina della contemporaneità”. È una galleria a cielo aperto con opere di artisti divenuti ormai celebri, da Tenia a Ozmo e a Neve, da Frode agli OrticaNoodles, un universo di creatività che ha tutti i crismi dell'arte, quella vera. Uno di questi artisti merita una menzione speciale. È Mr Blob, originario di Taranto. Il suo modo di dipingere gli esseri umani è unico. Hanno la pelle di rame, le facce distorte, grandi sorrisi e gli occhi immensi.

Ma la street-art di Milano non finisce qui. I luoghi da visitare sono tanti, a cominciare dal quartiere Isola, dove è meglio recarsi di domenica, quando i negozi sono chiusi e le saracinesche abbassate, perché sono quelle le “tele” su cui molti writers hanno dipinto alcune delle loro opere. In Piazza Cardinal Ferrari, vicino a Porta Romana si può ammirare il progetto Wallart, che coinvolge alcuni dei più famosi artisti di strada milanesi per celebrare i 140 anni dell'ospedale ortopedico Gaetano Pini.

murales bMurales Chanel make-up Viale Caprilli by Stefania Marchetto and Marco Mantovani © Chanel

Come non parlare del quartiere Ortica, dove gli Orticanoodles, pseudonimo di due street artists italiani, Wally e Alita, sono stati incaricati di dipingere ritratti arancioni e marroni dei cittadini più illustri di Milano scomparsi, dal Maestro Abbado alla poetessa Alda Merini. L'Ortica merita una visita, così come tanti altri angoli della nostra città, dove l'arte di strada diventa museo all'aperto e raccoglie opere di bravissimi artisti.

Recentemente, in Corso XXII Marzo è stato inaugurato un grande murale dedicato a Sant'Ambrogio, protettore della città. Il progetto, opera di un notissimo pittore palermitano, Igor Scalisi Palminteri, è nato con il sostegno del Comune di Milano ed è stato ideato e curato da Stefania Morici. E' un'opera grandiosa e modernissima in cui il Santo appare in veste di apicoltore, con tanto di tuta protettiva e circondato da una miriade di api, simbolo dell'operosità e della laboriosità dei milanesi. Da non mancare!

murales cMurales S.Ambrogio Corso XXII Marzo by Scalisi Palmineri © Event Press Office

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The streets of our cities are often splashed with crass, thoughtless graffiti. Public transport vehicles often suffer the same fate. Years ago, the mayor of New York declared war on the vandals. Every night he had the vehicles repainted. The following day they came back to the yard covered in graffiti, only to be repainted once again. The war lasted a few months and was won by those who had the most money to spend: the City, of course.

This experience, though, gave rise to a new artform. During that battle of wills, taggers pushed the limits of their creativity, developing from formless scribbles in black paint to the use of colour and symbol that gave form and conveyed meaning.

Cities had previously been seen principally as expressions of institutional and economic power. They gradually became places of protest and rebellion as artists sought out spaces to exercise their talent, developing from empty design to real expressions of message and intent. Entire façades of crumbling buildings became the showcase of their art. Before long, people began commissioning these kinds of murals.

murales dMurales of Chiara Ferragni and her son Leone © TVBoyOfficial

The walls of Milan were soon covered in extraordinary polychrome paintings. The now-famous Leoncavallo public space boasts the greatest concentration of street art in Milan. This is where any tour of Milanese street art must begin. Vittorio Sgarbi called it “the Sistine Chapel of Contemporaneity.” Some of the artists represented here have become celebrities, such as Tenia, Ozmo and Neve, as well as Frode and the OrticaNoodles. It is a universe of creativity that bears the mark of true art. One of these artists deserving of special mention is Mr. Blob. His way of rendering humans is unique, with brass skin, distorted faces, grand smiles and immense eyes.

There is also the Isola quarter, which is best to visit on Sunday, when shops are closed. The iron shutters are the “canvass” used by some of the best taggers. Piazza Cardinal Ferrari, near Porta Romana, is home to the Wallart project, a collaboration of some of Milan’s most famous street artists to celebrate the 140th anniversary of the Gaetano Pini Orthopaedic Hospital.

And of course the Ortica quarter, where the Orticanoodles – Wally and Alita – were commissioned to paint brown and orange portraits of some of the most illustrious figures of Milan’s past. Ortica is well deserving of a detour, as are so many other corners of our city where street art is shown in an open-air museum, featuring wonderfully talented artists whose work would honour any gallery.

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